Che fede hai? Domanda difficile alla quale daremo risposta con la nostra vita.
È fede vera se saremo capaci di seguire Cristo fino a Gerusalemme, cioè fino al sacrificio di noi stessi come Lui.
Per quale strada seguirlo?
Per la strada stretta, disposti anche a morire per regnare con Lui.
La strada dalla giusta considerazione di noi: non occupando i posti che non ci competono.
Gesù ci insegna la strada della Umiltà e Gratuità (o carità).
Virtù che hanno caratterizzato la vita di Gesù stesso, anche se, seguire questo insegnamento, oggi, è andare contro corrente, poiché viviamo in una società in cui, o sei primo o non sei nessuno. Quasi a dire: se non sei prepotente, sei un debole.
Ma dice S. Paolo: “ciò che è debolezza per l’uomo è potenza per Dio”
Gesù insegna l’umiltà: l’esempio lo dà nella lavanda dei piedi… ma ancor di più morendo sulla Croce per tutti.
Se meditiamo il Vangelo…riusciamo a conoscere anche i nostri limiti…e le nostre debolezze, specie nei riguardi degli altri.
L’Umiltà è il modo migliore per esercitare anche la Carità verso il prossimo:
– dare senza domandare
– dare senza pretendere
– dare con gioia.
Il Vangelo di oggi ci insegna ad essere noi stessi con sincerità senza metterci in mostra per essere applauditi. Ecco il significato dell’ultimo posto.
Quando l’Umiltà è sincera è gradita al Signore ed elogiata anche da quelli che non la posseggono.
È del cristiano umile:
– mettersi in disparte.
– fare senza propagandare.
– cedere il posto…
– andare verso chi non ha niente.
– non vantarsi.
– accettare anche di essere dimenticato…
Allora Umiltà = Carità
L’umiltà se non è pagata dagli uomini è sempre premiata da Dio.