Celebriamo il 29 Giugno, in modo solenne, il martirio dei due più grandi Apostoli di Cristo: Pietro di Cafarnao e Paolo di Tarso.
Pietro
- È pescatore, ed è chiamato da Gesù che ne cambia il nome: Kefa (= pietra, Roccia).
- Riconosce che Gesù è il Messia ed è posto a capo della Chiesa (cf. Vangelo);
- assiste alla Trasfigurazione e a vari miracoli;
- rimprovera Gesù dopo le previsioni della passione e morte. Gesù gli risponde: «Lontano da me Satana perché non ragioni secondo Dio ma secondo gli uomini» (= il potere!);
- Gesù lo invita al perdono senza limiti: «fino a settanta volte sette», cioè sempre;
- tradisce per tre volte Gesù;
- gli appare Gesù risorto;
- predica nella Pentecoste, annunciando Cristo risorto: «Non c’è salvezza in alcun altro»;
- compie miracoli;
- è presente al Concilio di Gerusalemme;
- gli sono attribuite due lettere;
- muore a Roma nella persecuzione di Nerone intorno al 67/68;
- sulla sua tomba sorge la basilica di San Pietro.
Paolo
- Chiamato Saulo è originario di Tarso e perseguita i cristiani;
- convertito sulla strada di Damasco, dopo un periodo di preghiere, digiuni, meditazioni, inizia la predicazione e compie il viaggio apostolico con Barnaba e Marco;
- è presente al Concilio di Gerusalemme e difende la libertà dalle pratiche ebraiche;
- compie il viaggio apostolico fino ad Atene e a Corinto;
- intraprende il III° viaggio a Efeso e a Mileto;
- è arrestato a Gerusalemme, ma come cittadino romano si appella a Cesare;
- a Roma predica per due anni (61-63),
- è considerato autore di varie lettere che leggiamo nelle celebrazioni dell’assemblea liturgica;
- secondo la tradizione, muore a Roma, per decapitazione, sotto Nerone;
- a lui è dedicata la Basilica fuori le porte di Roma.