2° settimana – venerdì 09 dicembre
Luca 1, 26-37 – ECCOMI, SONO LA SERVA DEL SIGNORE
26 Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». 34 Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.
- un “eccomi” che ci ha sempre stupito – ammirazione – un profondo grazie a Maria per quel suo “sì” che ha aperto la strada al progetto di Dio per noi
- però… Maria che chiede “com’è possibile?” – l’intelligenza dell’uomo – la sua libertà non è cancellata – l’uomo chiede a Dio e Lui risponde – Maria si fida ma prima chiede
- però… un Dio che chiede il consenso alla sua creatura – che vuole rendere l’uomo in Maria co-protagonista del suo progetto – non vuole salvare l’uomo senza l’uomo
- uno stupore profondo davanti a questo stile di Dio… prima ancora del bambino di Betlemme – già all’inizio un “modo operativo” che nessun uomo avrebbe mai pensato
- l’umiltà di Dio a confronto con la nostra ricerca d’immagine – il suo farsi piccolo e il nostro voler emergere – il suo chiedere e il nostro voler comandare…