Sono passati tanti anni dalla capanna di Betlemme. Tempo di silenzio per il figlio di Giuseppe, il tecnico di Nazareth. Da alcuni anni Giovanni raccoglieva folle attorno alla sua parola sferzante e al battesimo che amministrava lungo il fiume Giordano, nel tratto dov’è una striscia sottile di verde in mezzo alle rocce rosse del deserto di Giuda.
E Gesù là, in fila con chi chiede un battesimo di penitenza. “Tu vieni da me?” È allibito Giovanni. Lui sa chi è, il figlio del tecnico è in realtà il Messia, il Figlio di Dio, l’atteso da tutto Israele. Tu vieni da me?
Lascia fare. Questo è il mio stile. Quello iniziato venendo nel mondo in una capanna e che finirà su una croce. Questo è il mio stile di Figlio di Dio venuto a condividere ogni povertà dell’uomo. E lo conferma potente la voce dal cielo. “È il mio Figlio, in Lui mi compiaccio”, mi piace la sua scelta. Oggi, nel ricordo del battesimo che ci ha fatto cristiani, anche noi rinnoviamo la scelta di questo stile!